Quando parliamo di sostenibilità parliamo di questo


Abbiamo imparato a manipolare la natura, abbiamo sviluppato capacità tecniche: sta a noi ora rispettare la natura, evitando di abusare delle capacità tecniche. Si richiede oggi un senso della misura, del limite, un senso che non sta in analisi costi/benefici, né può essere attinto per via di pura ragione, o di calcolo. Serve una saggezza che guardi alle conseguenze future delle azioni che oggi compiamo.
La stessa parola natura, in fondo, ci ricorda questo impegno: vi si legge il senso della forma verbale del participio futuro, scomparsa in italiano, ma molto importante in latino. Ne troviamo traccia in varie parole, tra loro connesse: futuro, venturo, nascituro e natura, coltura e cultura.
Espressioni tutte che parlano di ciò che sarà, se noi faremo in modo possa esserci. Se noi sapremo mettere freno all’hybris: l’arroganza, la mancanza di rispetto. Se sapremo porre limite allo spreco e all’aggressione, se sapremo evitare fin dove possibile tutto ciò che danneggia la vita futura.
Quando parliamo di sostenibilità, parliamo di questo. Di una responsabilità che sta sulle nostre spalle. L’essere umani adulti, cittadini attivi, consiste proprio nel farsi carico di questo peso. Consiste nel non cercarsi vie di fuga.

Francesco Varanini