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Partirò da un pensiero: il primo avvicinamento alla sostenibilità consiste nel mettere un limite all’invasione del digitale nelle nostre vite.
Svolgerò di conseguenza l’argomento sintetizzato nella locandina.
Di fronte a macchine presentate come capaci di sostituire in toto gli esseri umani non solo nel lavoro materiale, ma anche nel prendere decisioni e nel governare sistemi complessi, dobbiamo interrogarci sulle soglie critiche. Dobbiamo chiederci fino a che punto vogliamo affidarci a macchine.
I problemi che abbiamo di fronte sono tanto complessi da apparirci al di fuori dalla nostra portata. La paura di non essere all’altezza finisce per spingerci a credere oltremisura nelle capacità di ‘intelligenze artificiali’ del tutto autonome da noi. Così l’affidamento a macchine finisce per essere una fuga dalle nostre responsabilità.
Privato della possibilità di sperimentare sé stesso nella situazione estrema, su terreni sconosciuti, di fronte al nuovo e all’ignoto, l’essere umano impigrisce, perde fiducia in sé stesso, compromette la propria crescita. L’essere umano impigrito rischia di perdere anche la capacità di fare le necessarie scelte orientate ad uno sviluppo sostenibile. Saremo così di fronte ad una profezia che si autoavvera: le politiche e le azioni orientate ad uno sviluppo sostenibile saranno affidate a macchine.
Possiamo invece concepire e mettere in pratica un agire ‘con i piedi per terra’, ma allo stesso tempo coraggiosamente aperto alla costruzione di un futuro. Un agire in grado di conciliare la Tecnica con l’Etica.
Qui la registrazione del webinar.
Qui la locandina in formato pdf.
Webinar organizzato dall’associazione Velletri 2030. Grazie a Sandro Bologna per l’invito.
