“Nel luglio 2022 grandi cartelloni pubblicitari affissi nelle città italiane illustrano le caratteristiche di un’automobile Fiat. In basso a destra si legge: Prodotta a Torino. A questo è ridotta la storia della grande casa. Prodotta a Torino come eccezione, come caratteristica rara e ormai curiosa, tanto da meritare esplicita citazione nell’advertising.
Wolfsburg è ancora il cuore pulsante della Volkswagen, Mercedes-Benz e Porsche hanno ancora sede a Stoccarda, la BMW è impensabile senza ricordare la sua sede e i suoi stabilimenti di Monaco. Detroit continua a essere the world’s automotive capital, e anzi, come si legge in un dispaccio Reuters dell’11 giugno 2021, ‘becomes ‘Jeep City’ with first new auto plant in 30 years’.
Questi gli esiti della cura Marchionne. Presa in mano la Fiat come gruppo automobilistico, riduce la Fiat a mero brand di un gruppo il cui brand leader è Jeep. Insediato come leader della Fiat a Torino, quando Torino era una delle capitali mondiali della produzione e della ricerca automobilistica, Marchionne conclude la sua opera privando Torino del suo ruolo, della sua centralità economica e sociale, del suo valore simbolico. Gli stabilimenti, i centri di ricerca, le scuole di formazione, i luoghi pulsanti di vita della grande azienda, chiusi a Torino e nel resto dell’Italia, si aprono altrove”.
Così inizia il capitolo C’era una volta la Fiat del mio libro Marchionne non è il migliore dei manager possibili. Poi ritorno a parlare di Torino nelle pagine conclusive del libro. Immaginandola con toni fantascientifici, tra cinquant’anni, come luogo esemplare di una possibile scena post-industriale.
“Torino godette in tempi ormai passati di una cultura economica tutta sua. Istituzioni solidamente radicate nel territorio hanno fatto la storia. L’Istituto Bancario San Paolo, erede del Monte di Torino; Reale Mutua. E proprio al termine dell’Ottocento, la Società Anonima Fabbrica Italiana di Automobili”. Cosa è rimasto di tutto questo? A quale futuro la città può guardare oggi?
Saranno questi, credo, alcuni degli argomenti di cui parleremo martedì 13 dicembre, ore 17, al caffè Vergnano Crocetta, corso Einaudi 31.
L’incontro fa parte del ciclo Eticaffè, ideato e condotto per Assoetica da Valter Carasso.