Il tradizionale incontro legato alla rivista Persone & Conoscenze, giunto alla quattordicesima edizione, sarà quest’anno un incontro virtuale, che si svolgerà lungo l’arco di due giornate, mercoldì 24 e giovedì 25 giugno. Qui il programma e le modalità per partecipare.
Qui l’invito in formato pdf.
L’incontro avrebbe dovuto svolgersi l’1 aprile. Già in febbraio, vista la situazione: le misure di contenimento dell’epidemia, l’incontro era stato spostato al 16 aprile. Poi è stato spostato più avanti, al 24 giugno.
Nel frattempo, abbiamo accumulato esperienza nell’organizzazione di incontri virtuali. Così abbiamo finito per ripensare il progetto: un incontro virtuale, che si svolgerà lungo l’arco di due giornate.
Il tema –la fiducia in sé stessi– non è cambiato. Semplicemente, l’abbiamo riletto alla luce di ciò che è accaduto. Anzi: di ciò che è ‘venuto tra noi’, come come ci dice la parola epidemia.
Come al solito, infatti, al centro dell’attenzione, nel Convivio, saranno argomenti imperituri e allo stesso tempo strettamente legati all’attualità. Niente paroloni in inglese, nessuna indulgenza alle mode del momento.
Il virus della paura è il più pericoloso dei virus. Terminata l’emergenza, è importante curarci dalle cure che si sono rivelate necessarie durante l’emergenza. Ora, al posto della paura, sta il coraggio che ognuno di noi saprà mettere in campo.
Siamo stati costretti dall’emergenza a proteggerci e a cercare protezione. Ma giunge il momento in cui il timore del contagio può essere rovesciato nella speranza di un nuovo contagio: il contagio dell’esperienza. Abbiamo fatto esperienza di come si può lavorare insieme in condizioni di distanziamento sociale obbligatorio: possiamo farne tesoro per costruire relazioni sociali e di lavoro più solide e sincere. Siamo stati costretti a fermarci. Ora è il momento di agire.
La molla, per tutto questo, è la fiducia in sé stessi. Nel quadro di un doveroso rispetto dei vincoli organizzativi, delle strategie che guidano l’azione in cui lavoriamo, è il momento di puntare sulla capacità, per ogni lavoratore, di assumersi responsabilità personali.
Fiducia in sé stessi e saggia accettazione del rischio sono due facce della stessa medaglia. Senza rischio, e senza fiducia in sé stessi, non c’è innovazione, non c’è creazione di ricchezza.
Questa descrizione del tema, come si vede, ben si aggiunge, precisandola e legandola al contesto, alla originaria descrizione, che riporto qui sotto:
Appare facile affidarsi a chi ci potrà dirigere, indicare la strada, proteggere. Ma ogni persona, affidandosi ad altri, accetta uno stato di minorità. Minorità è l’incapacità di servirsi della propria intelligenza senza la guida di un’altra persona.
Una inevitabile tendenza può portare ognuno di noi sulla via del vittimismo e dell’autogiustificazione. Certo esistono vincoli esterni, costrizioni che ci impediscono di essere come vorremmo e di ottenere ciò che cerchiamo. Ma anche in presenza di inevitabili limitazioni, anche nel quadro dei necessari vincoli organizzativi, esiste sempre per ogni lavoratore uno spazio di autonomia, di libertà. Spazio che si può apprendere ad occupare.
Qualsiasi azienda acquista in solidità ed efficacia se sono in campo non solo la spinta, l’energia, la visione dell’imprenditore e dei manager, ma anche la spinta, l’energia e la visione di ogni lavoratore.
Più che dire: ogni lavoratore ha diritto ad essere diretto e protetto, conviene dunque dire: ogni lavoratore, ogni cittadino ha diritto ad essere accompagnato in un percorso verso la l’acquisizione di fiducia in sé stesso. Compito di chi dirige è accompagnare i collaboratori verso l’autostima e l’assunzione di responsabilità personali.
Ciò che vale per ogni lavoratore, vale in maggior misura per i manager, e in special modo per i professionisti delle Risorse Umane. Sono innanzitutto i manager a dover coltivare la fiducia in stessi. Non solo perché la fiducia in sé stessi è la prima fonte di ogni successo. Ma anche perché solo perseguendo il proprio personale progetto di liberazione da catene e fili spinati si potrà mostrare il cammino della fiduciosa responsabilità alle persone che lavorano con noi.