Siamo abituati a sentir parlare di Cyborg: ‘organismo cibernetico’, in parte umano, in parte fatto di protesi meccaniche, elettroniche, innesti biochimici. Ma appare più appropriato parlare di Cybork, Cyber-Work. Più che sull’organismo, seve porre l’accento sul work, espressione che condivide l’etimo con ergon, dunque forza, energia. Uomini e macchine finiscono per formare un unico sistema vivente. Ogni singolo uomo è un cybork, all’interno di altri cybork. Il grande Cybork contemporaneo è il sistema vivente deve il confine tra Animal e Machine sembra scomparire.
Going beyond the System in Systems Thinking: the Cybork, paper che ho scritto insieme a Federico Cabitza, è ora pubblicato in Cecilia Rossignoli, Francesco Virili, Stefano Za (eds.), Digital technology and organizational change: Reshaping technology, people, and organizations towards a global society, 2017, disponibile sul sito dell’editore, Springer. In parte è anche leggibile su Google Book qui.
Qui trovate l’abstract e la storia del testo.
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