Se non sbaglio era l’8 marzo 2013. Ero, insieme a manager Coop, membro della giuria che aveva il compito di premiare i progetti partecipanti a un concorso, svoltosi nell’ambito di Scuola Coop, teso a sollecitare nuove idee, cui partecipavano giovani dipendenti delle Coop di consumo.
Come scrive Stefano Ferrata, responsabile dell’iniziativa, “ci è piaciuto chiamarlo contest perché la parola significa concorso ma richiama anche l’idea di contesto. Un contesto orizzontale, in cui ci si mette in rete con coetanei di altre organizzazioni e con persone più esperte. In cui contemporaneamente si apprende e si produce qualcosa: un’idea, un progetto, una visione”.
Dopo due anni e mezzo mi capita di riascoltare su YouTube le mie parole. Le trovo attuali.
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