Le relazioni di lavoro propongono sempre frizioni e screzi. Anche quando ci pare di lavorare nell’interesse dell’impresa, capita di trovarsi intrappolati in dinamiche relazionali fondate su atteggiamenti personali, difensivi o aggressivi, di qualcuno con cui stiamo lavorando.
Ma il lavoro del manager consiste proprio in questo: andare oltre il conflitto personale indirizzando le energie verso lo scopo. E il lavoro del formatore e del consulente consiste proprio nel disinnescare questi meccanismi.
Pur mantenendo vivo il rispetto per gli altri e la tensione verso lo scopo, il primo dovere di un manager, di un consulente, di un formatore, è salvaguardare la propria autostima. Non cercando risarcimenti, noon chiedendo ad altri atti formali, smentite o ammissioni di errore. Ma cavandosela da soli.
Nesssun altro potrà dirci meglio di noi stessi quanto valiamo. Sta a noi ricordare a noi stessi che ‘siamo fuoriclasse’.
Qui racconto un piccolo episodio.
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