Storia di un progetto (e di un libro)
In qualche luogo l’ho definito ‘il più bel lavoro che ho fatto’. Certo è stata l’occasione per mettere insieme in unico progetto intenti diversi, che mi stanno a cuore. Un progetto che sfugge alle definizioni e agli stretti ambiti: formazione, comunicazione, sviluppo; lavoro sull’autostima, sul potenziale, sul clima, sull’immagine dell’impresa. Guardando sia all’interesse dell’organizzazione, dell’azienda nel suo complesso, sia a ciò che può interessare le singole persone.
Tutto questo ho potuto fare perché esisteva la committenza, visionaria e non invadente, di Beppe Carrella, allora Amministratore Delegato di TSF, Tele Sistemi Ferroviari (successivamente inglobata come Divisione Trasporti in Almaviva).
Il progetto -svoltosi tra la seconda metà del 2004 e l’autunno del 2005- aveva uno scopo ed uno sviluppo espliciti, ma dietro questi un obiettivo più sottile. Ci si proponeva di contribuire all’autostima delle persone, nel quadro di una situazione organizzativa difficile ed incerta, potrei anche dire, con termini con i quali non mi trovo a mio agio: empowerment.
Il mezzo, la metafora era la letteratura. Il passaggio chiave, che poteva emergere, ma che non poteva essere imposto da me, consisteva nel far passare dal ruolo di fruitori passivi di buona letteratura -una sorta di conferenze tenute da me su romanzi scelti dalle persone dell’azienda- al ruolo di autori.
Ricordo il momento in cui al termine di un incontro, nel dibattito che seguiva le mie parole, intervenne un importante dirigente -partecipavano liberamente dirigenti, impiegati, segretarie, chi voleva-, ricordo quando questo dirigente intervenne per dire: siamo persone pratiche, io sono ingegnere, tutto interessante, ma perché siamo qui? Non ci troviamo a nostro agio se non facciamo qualcosa. Così emerse il progetto di un libro collettivo. Così iniziarono ad uscire dai cassetti poesie, vignette, racconti, saggi, interi romanzi. Ognuno scrisse, firmandolo, un testo. Un gruppo di lavoro si prese cura dell’edizione.
Il libro, Ti sembra facile. Il BPM e il workflow della biancheria domestica, pubblicato nel 2005 nella collana Virus di Guerini, raccoglie le diverse narrazioni, ma anche racconta la propria genesi.
Di seguito riporto la descrizione previa del progetto, scritta da me e accettata dall’azienda.
Progetto ‘Persone & Conoscenze’
Il progetto è stato condotto tra la seconda metà del 2004 e la prima metà del 2005 per TSF – Telesistemi Ferroviari.
Contenuti
Ogni persona è portatrice di valori e di conoscenze. L’organizzazione migliora e ‘crea valore’ nella misura in le persone partecipano con pienezza alla vita organizzativa.
Ogni persona ha ‘diritto all’autobiografia’. Può (e deve) portare alla luce la propria storia. Il racconto è un buon modo per prendere consapevolezza della propria storia.
La scelta personale di partecipare ed appartenere a TSF, mostrandosi veramente per chi si è, è legata alla sintonia tra il proprio progetto personale ed il contesto nel quale si trova ad operare. Lavorare sulla integrità della persona è quindi funzionale agli obiettivi di TSF.
Si propone quindi un percorso teso ad incrementare la capacità individuale di ‘osservare il mondo dal proprio punto di vista’.
Romanzieri e poeti sono maestri: ci mostrano come, attraverso la scrittura, di può, al contempo, cercare l’equilibrio personale e ‘dare senso al mondo’.
Il percorso proposto in questo progetto, perciò, si fonda sul prendere a modello la capacità di cercare un equilibrio personale e di ‘dare senso al mondo’ mostrata dagli scrittori, in particolare da romanzieri e poeti.
Osservando ‘come ha fatto’ lo scrittore, ed usando gli strumenti dalla narrazione, ognuno potrà far emergere e sperimentare la propria capacità di raccontare sé stesso – così esplicitando il proprio possibile contributo alla vita dell’organizzazione.
Obiettivi
Portare alla luce la capacità di ognuno di ‘dare senso al mondo’ attraverso la narrazione.
Fare sentire ognuno –pur nel rispetti dei vincoli organizzativi e dei confini di ruolo– protagonista.
Prodotti
Ognuno dei partecipanti al percorso sarà invitato a ‘scrivere la propria storia’.
L’insieme delle storie costituirà una immagine corale, una sorta di ‘romanzo collettivo’.
Iter
Proposta sulla Intranet di un ‘gioco’ consistente nell’elencare i 5 romanzi (o in generale libri) che ognuno considera soggettivamente più significativi.
Scelta, in base a un criterio concordato, dei 5 libri che risultano, in base alla valutazione collettiva, più significativi. (Possono essere i più votati; oppure si può aprire un newsgroup sul tema, fino a consolidare i 5 libri).
A partire da dicembre, e fino ad aprile compreso, nel corso di un incontro mensile, il libro sarà oggetto di una riflessione collettiva, introdotta e guidata da Francesco Varanini.
Ogni incontro sarà preparato da scambi di opinioni e da manifestazioni di aspettative via e-mail.
Obiettivo della riflessione su ogni libro è portare alla luce l’insegnamento dell’autore: ‘se lui ha saputo fare questo, allora io posso fare…’.
Parallelamente agli incontri mensili, ognuno potrà iniziare a scrivere la propria narrazione. Francesco Varanini assisterà chi lo richiederà via e-mail, o in incontri mensili individuali.
I fondamenti di questo approccio formativo sono esplicitati in ‘”Un certo tipo di letteratura. Breve storia di un nuovo mondo possibile”’, sta in: Marco Minghetti e Fabiana Cutrano (a cura di), Le nuove frontiere della cultura d’impresa. Manifesto dello Humanistic Management, Etas, Milano, 2004. E in Francesco Varanini e Gianluca Bocchi, “La scienza, la letteratura e la macchina analogica”, sta in Daniele Boldizzoni e Raoul C.D. Nacamulli, Oltre l’aula. Strategie di formazione nell’economia della conoscenza, Apogeo2004.