Trovate qui il programma del Laboratorio di Knowledge Management, tenuto presso il Corso di Laurea Interfacoltà (triennale) in Informatica Umanistica, Università di Pisa, anno accademico 2005-2006. In seguito ho tenuto il corso di Knowledge Management, presso lo stesso Corso di Laurea (magistrale). Trovate alcuni programmi del corso qui.
Programma Laboratorio Knowledge Management e Content Management
(Nota: la parte esercitativa dell’insegnamento, relativa in particolare all’uso del software Plone, è curata dalla dott.sa Laura Spinsanti)
Per ogni singola persona così come per ogni azienda, le conoscenze sono una risorsa, un asset (‘cosa dotata di valore’). Ma a differenza degli ‘asset tangibili’ –materie prime, , semilavorati, prodotti, e anche libri già scritti– le conoscenze sono ‘intangibili’, invisibili, non formalizzate.
Gran parte delle conoscenze sono ‘tacite’ e ‘latenti’. Si sa fare una cosa, ma non si sa perché la si sa fare. Le conoscenze sono nascoste nella memoria individuale, conservate in appunti privati, diffuse oralmente dalla voce di professori durante lezioni universitarie, sparse nelle pagine diverse di libri diversi di biblioteche diverse, occultate in basi dati, disperse in siti web, nelle menti e nei documenti riservati di ricercatori e scienziati e tecnologi.
Le conoscenze esplicite e formalizzate –già pubblicate, organizzate, diffuse– sono facilmente accessibili da partesi chiunque. Perciò sono importanti le conoscenze ‘tacite’ e ‘latenti’: lì risiede il vantaggio competitivo. Chi –persona o azienda– sa portarle alla luce e sa usarle, è un passo avanti agli altri.
Con l’uso di tecnologie informatiche –digitalizzazione dell’informazione, Internet Technologies, Data Mining, Business Intelligence, Information Retrieval – oggi le conoscenze ‘tacite’ e ‘latenti’ diventano accessibili. E, quale che si a la fonte ed il luogo di conservazione, possono essere connesse tra di loro.
Perciò il tema del Knowledge Management –ovvero: l’accesso alle conoscenze tacite e latenti tramite supporti informatici– è importante per le singole persone, per il mondo scolastico e universitario, per i centri di ricerca, per le imprese.
Visto che il Knowledge Management ha lo scopo di portare alla luce conoscenze diverse da quelle già formalizzate nei libri, per avvicinarsi efficacemente al Knowledge Management non basta studiare. Serve sperimentare –provare, avvicinarsi nella pratica, per tentativi ed errori–. Perciò l’avvicinamento al tema avverrà non tramite lezioni, ma attraverso il lavoro condiviso in un laboratorio. Il laboratorio è un luogo di lavoro collettivo e condiviso. Saranno sperimentate in concreto nel laboratorio modalità di lavoro collaborativi orientato alla costruzione di conoscenza.
È quindi vivamente consigliata la frequenza.
Per chi non potesse frequentare, si consiglia di rivolgersi ai docenti. Saranno approntati percorsi individuali per un avvicinamento sperimentale alla conoscenza.
Per costruire uno sfondo al lavoro collettivo, si consiglia comunque di leggere:
Karl Marx, Grundrisse der Kritik der politischen Ökonomie (1857–1858); trad. it. Lineamenti fondamentali della critica dell’economia politica (1857-58), Firenze, La Nuova Italia 1968-70. Esiste altra ed. Einaudi. Va bene ugualmente. (Leggere da pag. 582 a pag. 599 in particolare, pag. 594. Nota: i numeri di pagina fanno riferimento al manoscritto originale, il numero si trova indicato sul lato della pagina).
Jared Diamond, Guns, Germs, and Steel: The Fates of Human Societies, New York:
Norton, 1997; trad. it. Armi, acciaio e malattie. Breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni, Torino: Einaudi, 1998. (Leggere il capitolo 13, ‘Necessity’s Mother’, ‘La madre della necessità’).
Ikujiro Nonaka, Hirotaka Takeuchi, The Knowledge-Creating Company. How Japanese Companies Create the Dynamics of Innovation, Oxford University Press, Oxford. 1995; trad. it. The Knowledge-Creating Company. Creare le dinamiche dell’innovazione, Milano: Guerini e Associati, 1997.
Ferdinando Azzariti e Paolo Mazzon, Il valore della conoscenza. Teoria e pratica del knowledge management prossimo e venturo, Milano: Etas, 2005.