Docente: Francesco Varanini
Obiettivi:
Diffondere consapevolezza a proposito del contributo che ognuno può dare al buon funzionamento dell’organizzazione
Mostrare come possono essere conservate, condivise, ed utilizzate le conoscenze le conoscenze ‘tacite’: il ‘saper fare’, l’esperienza che è patrimonio della singola persona, o di un singolo gruppo, e di cui non c’è traccia né nelle procedure informatiche, né in mansionari, organigrammi, o altri documenti.
Mostrare l’importanza della narrazione: il primo modo per mantenere vive le conoscenze è raccontare, con semplicità, così come ci si raccontano storie alla macchinetta del caffè
Descrivere nel loro funzionamento e nel loro uso gli strumenti tecnici tramite i quali è possibile ‘fare Knowledge Management’: Intranet o Portali Interni, Social Network, piattaforme di lavoro collaborativo
Preparare a portare alla luce la conoscenza che serve, quando serve, dove serve
Metodo:
Si lavorerà:
(a) esercitandosi alla narrazione
(b) sperimentando l’uso di strumenti tecnici
(c) sperimentando il portare alla luce conoscenze tacite
(d) sperimentando la condivisione
Riflessioni:
Il Knowledge Management è l’insieme delle pratiche finalizzate alla conservazione e alla condivisione delle conoscenze.
Molto di ciò che chi lavora sa, non sta scritto da nessuna parte. Oppure sta scritto su documenti privati, conservati su scaffali inaccessibili, o nella memoria di personal computer.
Le organizzazioni sono tradizionalmente descritte attraverso procedure, mansionari, organigrammi, e ancora attraverso contratti, verbali, ecc.: testi scritti su carta, nei quali spesso è difficile reperire ciò che serve, quando serve.
Con l’informatica molto è cambiato: le organizzazioni sono conosciute e governate tramite programmi. Ma i programmi contengono solo ‘informazioni’.
L’informazione è codificata e astratta, la conoscenza non esiste senza la persona.
Il World Wide Web ha mostrato come la sconfinata galassia senza forma di conoscenze non strutturate possa essere utilizzata per rispondere a domande emergenti in specifiche situazioni: lo testimonia la nostra quotidiana consuetudine con il ‘motore di ricerca’.
Si può quindi immaginare che ogni conoscenza -dovunque sia conservata- sia resa fruibile. E che anche le conoscenze tacite, frutto dell’inconsapevole ‘saper fare’ (know how) di ognuno, possano diventare patrimonio comune.
Il Portale interno può essere inteso come ‘luogo di incontro’ che permette di mettere in pratica gli assunti che stanno alla base del Knowledge Management.
Temi:
Lavoratori come Knowledge Worker
Imprese Knowledge Based
La conoscenza come asset intangibile
Metriche per leggere il valore degli asset intagibili, e della conoscenza in particolare
Le piattaforme Web 2.0 come luoghi di conservazione, condivisione e uso collaborativo della conoscenza